MUSEO GEOLOGICO DEL MONTICINO
La paleosuperficie messiniana
Un’emersione precoce della Vena
- Il Museo Geologico all’aperto
- Un libro di pietra
- Il gesso
- Indizi del passato
- I Gessi brisighellesi
- La grotta Tana della Volpe
- Rocce e paesaggio
- Argille Azzurre
- La paleosuperficie messiniana
- Trappole preistoriche
- Il fronte di cava
- Il banco selenitico
- La grotticella dei cristalli
- Strati scoperchiati
- La sezione Li Monti
- Gli animali e la cava
- Flora della cava
- Il gesso e l’Uomo


La superficie irregolare qui affiorante rappresenta il fianco di un antico pendio gessoso eroso e carsificato più di 5 Ma (= milioni di anni fa). Si è conservata, eccezionalmente, in quanto “sigillata” e protetta dai sedimenti soprastanti più recenti: ma procediamo con ordine…

- Inizialmente, tra 6 e 5,6 Ma, su fondali marini poco profondi si depositarono a più riprese grossi strati di gesso con giacitura orizzontale (F.ne Gessoso-solfifera).
- Nel giro di 100 mila anni questi depositi gessosi vennero sollevati, piegati e fratturati e poi esposti all’azione degli agenti atmosferici.
- Gli anfratti e le piccole cavità prodotte dal paleocarsismo intrappolarono vari materiali e, tra questi, le ossa di numerosi animali terrestri.
- Successivamente questo settore venne poco alla volta occupato da ambienti lagunari e palustri che lo ricoprirono con pochi metri di melme ciottolose (F.ne a Colombacci).
- Il ripristino del collegamento tra Atlantico e Mediterraneo – verificatosi 5,3 Ma – determinò un’invasione di acque marine che ricoprirono la paleo-Vena del Gesso con una spessa coltre di fanghi, ovvero i depositi della F.ne Argille Azzurre.

La Formazione a Colombacci (FCOL)
Databile tra 5,5 e 5,3 Ma (Mnome – piuttosto curioso – che indica gli eterogenei depositi essiniano finale), si presenta discordante sui precedenti depositi evaporitici.
Con ciò, in geologia, si intende che i gessi sottostanti sono stati prima deformati da imponenti forze (evento intra-messiniano) e, in un secondo momento, vi si è poi depositata sopra la FCOL (vedi “Il fronte di cava“).

testi di M. Sami