Il gesso – Museo Geologico del Monticino

MUSEO GEOLOGICO DEL MONTICINO

Il gesso
Un minerale che è anche roccia

Le proprietà fisiche del gesso sono descritte già da Plinio il Vecchio (I sec. d.C.). Nella sua Naturalis Historia afferma che si tratta di una pietra tenera (mollis) e sfaldabile in lastre dello spessore desiderato (finditur in quamlibeat tenuas crustas). (foto M. Sami).


  1. Il Museo Geologico all’aperto
  2. Un libro di pietra
  3. Il gesso
  4. Indizi del passato
  5. I Gessi brisighellesi
  6. La grotta Tana della Volpe
  7. Rocce e paesaggio
  8. Argille Azzurre
  9. La paleosuperficie messiniana
  10. Trappole preistoriche
  11. Il fronte di cava
  12. Il banco selenitico
  13. La grotticella dei cristalli
  14. Strati scoperchiati
  15. La sezione Li Monti
  16. Gli animali e la cava
  17. Flora della cava
  18. Il gesso e l’Uomo
Splendida visione aerea della Vena del Gesso romagnola tra le vallate dei fiumi Santerno e Senio (foto Archivio GSF).
Un ambiente evaporitico attuale semi-artificiale: le Saline di Cervia. Il gesso è uno dei sali minerali normalmente disciolti nell’acqua di mare: quando questa evapora i Sali precipitano formando una crosta salina che, tra gli altri, acontiene anche del gesso (foto ?).
Uno dei geminati di gesso più frequenti, quello per contatto “a coda di rondine”. (da Dalrio G. 1980).

Questo minerale, tenero e luccicante, pur non essendo comune in Italia si trova un po’ lungo tutto l’arco appenninico fino in Sicilia: nella Romagna occidentale assume l’aspetto di una dorsale montuosa, lunga circa 20 km e larga in media appena uno, situata a cavallo delle Province di Ravenna e Bologna e nota come Vena del Gesso.

Schema della struttura interna (reticolo cristallino) del cristallo di gesso (modificato da G. Carobbi 1971).

Ma cos’è il gesso?

Gesso selenitico, un aggregato naturale di grandi cristalli gessosi spesso geminati.

Il gesso è un sale in forma cristallina, chimicamente si tratta di un solfato di calcio bi-idrato (CaSO4.2H2O). La disposizione “a strati” delle molecole d’acqua del suo reticolo cristallino spiega ad esempio la sua facilissima e perfetta sfaldatura piano-parallela. Un’altra caratteristica di questo minerale è la scarsa durezza (è possibile inciderlo anche con l’unghia!).

Dotato di lucentezza vitrea e perfettamente incolore se puro, il gesso si presenta solitamente sotto forma di cristalli tipicamente geminati a “coda di rondine” o a “ferro di lancia”, oppure variamente prismatici. Gli spessi strati della Vena del Gesso sono per la maggior parte costituiti da roccia gessosa a grossi cristalli detto selenite.

Schema dello scambio idrico tra le acque dell’Oceano Atlantico e del Mar Mediterraneo durante il Messiniano (da “Riserva Naturale orientata di Onferno” 1997).

Ma qual è la sua origine?

Circa 6 milioni di anni fa (nel cosiddetto Messiniano) una serie di eventi concomitanti causarono l’interruzione del collegamento Mediterraneo-Atlantico: come conseguenza vi fu un’immane catastrofe ambientale definita “crisi di salinità messiniana”.

Ripetuti episodi di evaporazione delle acque mediterranee portarono alla precipitazione di enormi quantitativi di sali minerali, depositi che sono stati rinvenuti sui fondali del Mediterraneo e che possiamo riconoscere, per esempio, anche negli spessi strati selenitici della Vena del Gesso romagnola.

Il gesso, cava del monticino
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Testi di M. Sami