MUSEO GEOLOGICO DEL MONTICINO
La grotticella dei cristalli
Acque che non scorrono più

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L’attività estrattiva ha cancellato alcune piccole cavità naturali ma, almeno in questo caso, ne ha anche riesumato una totalmente sconosciuta. Si tratta di una piccola grotticella “fossile”, ovvero inattiva, poiché le acque carsiche non vi scorrono più da tempo.
In particolare il suo soffitto mostra alcuni pendenti pseudo-stalattitici (simili, ma solo per la forma esterna, a tozze stalattiti), particolari forme di erosione/dissoluzione diffuse in molte delle grotte gessose. Il meccanismo che le genera viene innescato da una particolare condizione di scorrimento delle acque grazie alla quale l’erosione si sviluppa sul soffitto della cavità invece che sul pavimento incidendo perciò il gesso dal basso verso l’alto, in pratica un’erosione “al contrario”!
Cristalli: scintillanti ma delicati
I sali minerali disciolti nelle acque circolanti all’interno delle cavità possono dare luogo a depositi chimici che, nella Vena del Gesso, sono composti principalmente da calcite o da gesso. Nelle grotte gessose la genesi di concrezioni calcitiche (stalattiti, colate, vaschette, ecc.) risulta controllata dall’anidride carbonica disciolta nelle acque di infiltrazione. Il meccanismo che regola la formazione di cristalli di gesso sia sotto forma di concrezioni (si verifica solitamente lungo le pareti rocciose) o di cristalli isolati (nei riempimenti detritici) risulta più semplice: esso infatti dipende dall’acqua di grotta che, satura in solfato di calcio, può evaporare diventandone sovrassatura e procedere perciò alla sua deposizione.


testi di M. Sami